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Uno dei più popolari sacerdoti trentini, Giuseppe Grosselli, classe 1926, racconta per la prima volta la sua vita dall'infanzia sotto il fascismo alla laboriosa vecchiaia. In un dialogo schietto con la collaboratrice Roberta Giampiccolo ripercorre la formazione preconciliare in seminario, la primavera del Concilio, il Sessantotto nelle fabbriche e il boom del turismo di massa. Con l'animo del musicista, lo stile del giornalista, ma soprattutto il cuore di un pastore che ama il suo gregge. Si tratta di una "vita trentina" che si specchia nelle vicende del settimanale diocesano, tutti e due a novant'anni suonati. In appendice al volume, introdotto dal direttore Diego Andreatta e corredato da fotografie d'epoca di Gianni Zotta, anche un racconto di Mauro Neri sulla pastorale del lavoro.